Abito e lavoro a Roma da 10 anni nel quartiere dell'Appio Latino.
La maggior parte dei miei pazienti sono romani (o comunque anche loro dopo tanti anni di ATAC si definiscono tali) e spesso le loro difficoltà - così come le loro risorse - hanno qui le loro fondamenta. È per questo che di Roma mi piace cercare di capirne sempre un po' di più, e qui voglio condividere qualcosa che recentemente ho trovato utile per "non perdermi" all'interno del GRA (e dintorni):
Nel libro sono contenute mappe cittadine dettagliate (gli autori sul loro blog ne aggiungono spesso di nuove) che mostrano come spesso non abbiamo a che fare con una Roma ma almeno con due, a volte distanti a volte perfino antagoniste: centro e periferie. Si passano al setaccio i quartieri e i comuni dell’hinterland su temi che interessano da vicino i cittadini: dai trasporti alla scuola, dal turismo all’ambiente, dalla sanità alla presenza di stranieri, e sui quali quotidianamente grava il peso delle disuguaglianze socio-economiche. A proposito di mappe, in "Roma di carta", il Palindromo editore, ce n'è una "immaginaria": una guida della città attraverso alcune delle più importanti opere letterarie che vi sono state ambientate.
Nello scaffale narrativa ho da poco rimesso a posto "Lo stradone" di Francesco Pecoraro, romanzo collocato nei primi anni Venti di questo secolo (pre-Covid19) nella «Città di Dio», metropoli che nell'immaginario dell'autore ha la fisionomia di una Roma sfilacciata e decadente. Voce narrante è un uomo che osserva, dalla prospettiva privilegiata di un pensionato abitante in una delle strade consolari che si irradiano dalla città, personaggi e situazioni che compongono le varie facce della cittadinanza contemporanea: invecchiamento e "caffè bruciato al bar", razzismo e conformismo, sopravvivenze popolari e giovani rampanti, etnie in conflitto, la dissoluzione dell'appartenenza partitica e la resistenza urbana.
Grazie al lavoro del blog di Filippo Celata, che offre un aggiornamento costante sulle novità editoriali a tema capitolino, ho trovato invece il mio "romanzo sul comodino" di questi giorni: "La città dei vivi", Nicola Lagioia, Einaudi editore. Qui l'autore riesce a integrare un recente fatto di cronaca nera romana nel contesto geografico e sociale che ne fa da panorama e catalizzatore.
A presto e buone letture :)